Il Doubs e la Saona
In Francia, lungo l'Eurovélo 6 e la Véloroute des Vignes
Agosto 2017

di Piero Lancia
piero.lancia@caifrosinone.it
L'Eurovélo
Partenza da Mulhouse
EuroVélo è una rete di percorsi ciclabili di lunga percorrenza attraverso l'Europa. La realizzazione è in corso: molti tratti sono ancora soltanto sulla carta ma altri sono in uno stato di completamento avanzato. L'EuroVelo 6 collegherà l'Oceano Atlantico al Mar Nero: il percorso è ormai completo da Nantes, nell'estremo ovest della Francia, fino a Budapest.
L'itinerario segue a ritroso il corso della Loira e del Reno, costeggia il lago di Costanza e infine prosegue lungo il Danubio almeno fino alla capitale ungherese, oltre non so ma probabilmente deve ancora essere messo in sicurezza per il traffico ciclistico.
I francesi, nella loro proverbiale immodestia, ritengono che un tratto tra i più belli sia quello che segue i canali navigabili che collegano la Loira al Reno, naturalmente in territorio transalpino; non sembra facile credergli considerato che gli altri tratti sono davvero famosi e non solo tra i ciclisti. La curiosità di andare a verificare di persona ci spinge a scegliere questo itinerario.
Scegliamo come punto di partenza Mulhouse, città francese nella regione dell'Alsazia .
L'Alsazia
Mulhouse, Place de la Réunion
Mulhouse ha un bel centro storico e una grande piazza su cui si affaccia il tempio protestante di Saint Etienne.

Les parapluies de Mulhouse








I nomi delle vie, le insegne, i menù dei ristoranti sono in doppia lingua: a me sembra tedesco ma quando mi azzardo a dirlo il cameriere precisa puntigliosamente che non è tedesco, è alsaziano.

Ninfee sul canale
Il canale che collega il Reno al Rodano passa proprio vicino alla stazione. È qui che comincia il nostro viaggio. La pista ciclabile corre parallela al canale lungo l'alzaia.
Si è subito in campagna, bei pannelli illustrano la flora e la fauna locale ma anche la storia della costruzione del canale che risale a inizio '800.
Un ponte sul canale



Il percorso è naturalmente pianeggiante ma le chiuse sono tutte in salita: una serie di dodici chiuse porta fino allo spartiacque.
Lasciamo quindi il bacino del Reno e cominciamo a scendere (seppure impercettibilmente, le chiuse sono abbastanza diradate) verso il Rodano.



La Franca Contea
Montbéliard
Lasciamo l'Alsazia già il primo giorno, Montbéliard è già nel territorio della Franca Contea. La cittadina è carina, vale la pena fare la deviazione: per noi è il primo posto tappa in un'affascinante Chambre d'Hôtes (termine che i francesi usano al posto dell'universale B&B) in un antico palazzo con una facciata rinascimentale di stile italiano, proprio di fronte alla cattedrale.
Pedalando lungo il canale













Il Canale dal Reno al Rodano
L'Isle-sur-le-Doubs

Tipico campanile della Franca Contea

La sera assaggiamo la frittura di carpe, il piatto tipico locale che avremo modo di degustare ancora lungo il percorso. Al mattino dopo la signora ci serve una raffinata prima colazione in terrazzo. Il tutto a un prezzo poco sopra la media.

Pescatore del Doubs
D'ora in avanti il percorso segue il corso del Doubs, fiume che nasce in Svizzera nella regione del Giura. Per gran parte navigabile, viene affiancato da un canale in quei tratti dove non è consigliabile percorrerlo con delle imbarcazioni. Il percorso prosegue sempre in perfetta sicurezza a meno di una breve deviazione su una strada con traffico molto scarso.


Paesaggio del Doubs
Paesaggio del Doubs
Pedalando lungo il Doubs cominciamo a pensare che l'affermazione che questo sia uno dei tratti più belli dell'Eurovelo 6 non è poi così azzardata. Il fiume ha scavato il suo percorso con numerosi meandri nelle antiche rocce del Giura tra una vegetazione selvaggia e pareti strapiombanti, in uno scenario di grande fascino.

Paesaggio del Doubs
Paesaggio del Doubs

Il centro di Besançon sorge all'interno di un'ansa circolare del Doubs. Il canale la taglia con una galleria scavata sotto la rocca e la pista ciclabile gli corre a fianco.

Besançon, la Citadelle
Vale la pena però fare la breve deviazione per visitare la città e la sua famosa Citadelle che si vede già da lontano sbarrare la valle.
Questa cittadella fortificata, riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, è un capolavoro di architettura militare dell'epoca di Luigi XIV: ospita spazi espositivi e uno zoo.



Besançon, la Citadelle
Besançon, Cattedrale Saint-Jean


Passeggiata per Besançon


Gruppo
Una chiusa

Costeggiando la foresta di Chaux
Riprendiamo il corso del Doubs ma arrivati a Ranchot facciamo una deviazione: una pista ciclabile di circa 15 km, che rasenta la foresta demaniale di Chaux, porta alle Saline Reali di Arc et Senans.

Le Saline Reali






Questo complesso che ha avuto anch'esso lo stesso riconoscimento da parte dell'UNESCO è un esempio di architettura razionalista dell'Illuminismo: attorno alla fabbrica di produzione del sale, favorita dalle acque arricchite dalle rocce del Giura e dall'abbondanza di legname per portarle a ebollizione, fu progettato un agglomerato che doveva rappresentare una città utopica che soddisfacesse tutti i bisogni degli abitanti.
Begli spazi espositivi, all'interno: sono notevoli i modellini degli altri visionari progetti dello stesso architetto, seppure realizzati solo in parte.

Dole
I platani lungo il canale

Tornati sul percorso principale, un bellissimo tratto di canale bordato di platani porta a Dole. Già dal porticciolo si ha una bella vista sulla cattedrale ma una breve deviazione, seppure in salita, ci ripaga con una bella passeggiata nel centro cittadino.

Dole
Dole, il porto


Borgogna

La Saona a Saint Jean de Losne
Lasciamo il Doubs dopo pochi chilometri e entriamo ben presto in Borgogna. Di colpo appare una grande distesa di acqua: siamo arrivati sulle rive della Saona. Saint Jean de Losne ha un grande porto fluviale e un bacino dove si fa la manutenzione dei natanti. La sua banchina sulla Saona è fatta a gradoni in pietra in modo da facilitare il carico e scarico delle merci, nei tempi andati.


Saint Jean de Losne
Saint Jean de Losne, il porto

Un abitante del canale
Da qui in avanti il percorso corre a volte a fianco del fiume, a volte in campagna lungo strade secondarie a traffico ridottissimo: le poche auto sono comunque rispettose dei ciclisti.
Girasoli


Senza accorgercene siamo in una lingua di terra compresa tra la Saona e il Doubs: il secondo termina la sua corsa gettandosi nel primo a Verdun sur le Doubs. La confluenza dei fiumi, il vecchio borgo e il porticciolo formano un quadretto suggestivo.
Verdun sur le Doubs
Pescatori della Saona

Troviamo alloggio in una chambre d'hôtes di campagna, moderna e ben rifinita, pochi chilometri più avanti. Fa caldo e chiedo dell'acqua fresca alla padrona di casa, desiderio subito esaudito. Mi faccio tentare anche dalle pesche che sono sulla tavola. La signora ci addita il frutteto dove possiamo servirci liberamente: la giornata finisce in scorpacciata.

Canal du Centre
Seguiamo più o meno il corso del fiume fino a Chalon sur Saone; rinunciamo a visitare il centro e seguiamo le frecce dell'Eurovelo 6. Traversata una zona industriale, sempre su corsia riservata alle bici, raggiungiamo il Canal du Centre, linea d'acqua navigabile che collega la Saona alla Loira.

Canal du Centre




Rapido cambiamento di paesaggio: ora solo le nostre bici e l'asfalto steso lungo l'alzaia rivelano che siamo ai nostri tempi, il resto potrebbe appartenere a duecento anni fa. Una magia di questo viaggio in bicicletta.




Canal du Centre
Canal du Centre

A Chagny termina il nostro percorso lungo l'Eurovelo 6; ora deviamo per la Véloroute des Vignes.

Beaune, Hotel Dieu
Tappa irrinunciabile di questo ultimo segmento è Beaune. La cittadina raccolta nelle antiche mura mantiene un fascino invidiabile nelle stradine del centro.

Beaune, Hotel Dieu
La pietra più preziosa di questo gioiello è l'Hotel Dieu, antico ospedale risalente al XV secolo che ha funzionato fino agli anni '70 del Novecento. Fin dall'inizio è stato l'ospedale dei poveri, esempio di welfare di sei secoli fa.
Splendida l'architettura, accurata la ricostruzione degli interni, ottima l'audioguida disponibile anche in italiano, meraviglioso il polittico di scuola fiamminga che rappresenta il Giudizio Universale.

Beaune, Place de la Halle
Beaune, Notre Dame

L'ultima cinquantina di chilometri fino a Digione sono su viabilità ordinaria, non c'è una corsia riservata alle bici. In attesa che la pista ciclabile venga completata, è necessario evitare la trafficatissima D974. Si segue la D20/D20F fino a Nuits-Saint-Georges e poi la D122 fino a Digione: il numero di auto che si incontrano si possono contare.

Vigneti di Borgogna
Con qualche leggero saliscendi questo percorso corre sempre tra i vigneti più pregiati della regione e, secondo i francesi, del mondo intero. Il percorso è senza dubbio affascinante.
Château du Clos de Vougeot
Muri in pietra delimitano le proprietà, antiche cantine offrono degustazioni.








Vigneti di Borgogna
Ad una certa ora una sosta s'impone: ambiente raffinato, cibo e vino squisito, conto di conseguenza. Uno strappo al budget per concedersi una sosta dal fascino difficilmente ripetibile.

Sosta pranzo













Digione, Place de la Libération

Ora ci aspetta Digione, ultima tappa del nostro viaggio, con la sua meravigliosa Place de la Libération, salotto cittadino davanti all'austero palazzo dei duchi di Borgogna.

Digione, Place Darcy e fine del viaggio


















Informazioni pratiche.



Abbiamo raggiunto Mulhouse, punto di partenza del nostro itinerario, con un volo low-cost diretto all'aeroporto di Basilea, Mulhouse e Friburgo; posto al confine tra Svizzera, Francia e Germania è conosciuto anche come EuroAirport. Una soluzione alternativa è il treno: Basilea è ben collegata con Milano. Da Digione si torna a Mulhouse con i treni regionali della TER in circa 5 ore, con due cambi e poche corse giornaliere; in compenso il trasporto delle bici è gratuito. Sul sito SNCF c'è scritto che si può viaggiare anche in TGV con un supplemento di 10€ per ogni bici al seguito e una percorrenza di poco più di un'ora: purtroppo al momento di prenotare, in stazione, sembrava fosse impossibile

Abbiamo affittato le biciclette da Mediacycles, alla stazione ferroviaria di Mulhouse. È un'associazione che promuove la mobilità ciclistica. Le biciclette sono un po' pesanti ma comunque adatte ad un percorso prevalentemente pianeggiante. Il costo è molto contenuto: 12€ a settimana oppure 20€ al mese. Mediacycles è aperto da lunedì a venerdì, il sabato solo durante la stagione estiva.

Se cercate delle bici più performanti potete provare da Vélostation che si trova in centro.

In viaggio ho portato con me la guida De Bâle à Nevers par les voies vertes, edizioni Ouest France, in francese: buona descrizione del percorso e guida essenziale alle località più interessanti, cartine un po' approssimative ma comunque sufficienti perché il percorso è sempre ben segnalato, lista stringata di posti dove dormire. Dopo aver lasciato l'Eurovélo 6 mi sono orientato con la guida Le tour de Bourgogne à vélo, edizioni Ouest France; in alternativa procurarsi una carta della zona per l'ultima tappa da Beaune a Digione dove il percorso per le bici non è segnalato né messo in sicurezza.

Molte informazioni utili sono sul sito https://www.eurovelo6-france.com/ oppure https://www.francevelotourisme.com/base-1/itineraires/eurovelo-6: descrizioni del percorso, esercizi convenzionati, carte interattive.

Abbiamo prenotato soltanto il pernottamento della prima e dell'ultima sera cercando poi di giorno in giorno, in modo da lasciarci ampia libertà nelle tappe. Abbiamo sempre trovato posto senza particolari difficoltà: fare attenzione perché in molti paesi non c'è disponibilità, se non si prevede di arrivare in un centro grande in giornata è meglio prenotare in anticipo, perlomeno la mattina stessa al momento di pianificare la tappa del giorno. Abbiamo dormito in esercizi i più disparati: da una Chambre d'Hotes di charme a un bungalow di un campeggio, passando per alberghi ** o ***; prezzi variabili di conseguenza, con una media di 70 euro per due persone in camera doppia con prima colazione.

Abbiamo mangiato bene con una spesa media di 15-20 euro a persona, compreso il vino sfuso in brocca (pichet de vin) comunque buono; nei locali di livello più alto servono solo vino in bottiglia, molto buono ma sempre oltre i 20€ a bottiglia.

Al mattino, fare scorta di acqua prima di partire; si incontrano poche fontanelle. Una caratteristica di quest'ultime è che tirano su l'acqua con una pompa a mano azionata girando una ruota.


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