In bicicletta
da Copenhagen a Berlino
Agosto 2006

di Piero Lancia
piero.lancia@caifrosinone.it

turista a Copenhagen
Arrivando dall'alto lo spettacolo è oltremodo suggestivo: terra e mare, non si sa dove comincia l'una e finisce l'altro; la cartina l'ho studiata bene e cerco di orientarmi ma ad una virata dell'aereo terra e mare si rimescolano ancora, così come le mie idee.

Siamo in otto: con me Giuliana e Giacomo, che con i suoi 13 anni comincia, ogni tanto a staccarmi; Marco, Anna Maria con i due piccoli, Andrea e Alessandro che viaggiano nel carrello saranno con noi nel tratto danese; Giovanni, neofita entusiasta del cicloturismo, ha strappato al lavoro tutti i giorni possibili per vivere questa piccola avventura.
Rimontiamo le nostre bici in aeroporto: appena usciti dall'aerostazione, la Danimarca si presenta con una ciclabile diretta al centro di Copenhagen, non possiamo desiderare di meglio. Ormai è tardi e ci fermiamo appena giunti all'ostello di Amager: ben organizzato ma l'accoglienza è fredda e impersonale.
Al mattino successivo dedichiamo mezza giornata alla visita di Copenhagen, ci muoviamo in autobus, avremo tempo di pedalare...

Copenhagen - Køge    
si parte...
Lasciamo l'ostello alle 2 del pomeriggio e imbocchiamo subito la ciclabile nazionale n. 9 (la Danimarca ha 9 ciclabili nazionali e un gran numero di regionali); attraversiamo campi e brughiera, una lepre ci traversa la strada e siamo appena usciti dalla capitale. Pale a vento caratterizzano il paesaggio, non saprei dire se lo rovinano o se lo rendono particolare, comunque sono una fonte di energia pulita… e ce ne sono davvero tante! C'è anche un po' di vento, che ci ostacola.

il mare danese
L'ambiente è subito bello, con una specie di laguna, una striscia di terra e poi il mare; più avanti un porticciolo turistico e una lunga spiaggia. Esce finalmente il sole. Più avanti si piega verso l'interno fino a Køge (pronuncia impensabile, qualcosa tipo Kœ): l'ostello è fuori città in una zona verdissima, l'accoglienza appena un po' più familiare.




Køge - Rødvig   
una piazza danese (Køge)
Køge ha una piazza del mercato grande e ravvivata da tante case colorate; la chiesa di San Nicola, invece, si trova lungo una strada laterale, circondata da alberi maestosi, in un ambiente severo.
Lungo il mare si allineano tante case, tutte molto belle, le facciate sono completamente a vetri per catturare tutto il sole disponibile. La campagna ha il colore del fieno tagliato, le strade sono fiancheggiate da alberi.
la campagna danese
Ad Hojerup c'è una chiesetta, molto famosa da queste parti: un bel colpo d'occhio, affacciati sulle scogliere bianche e il mare.
Rødvig ha un bel porticciolo e una spiaggia; troviamo alloggio in B&B in una fattoria, con un bel prato, campetto da calcio, giochi per bimbi, animali: tutto molto bello; la padrona di casa è ospitale ma mantiene sempre le distanze. Ceniamo in un locale tipico danese, frequentato da "gente del porto", ambiente e menù molto caratteristici.
Rødvig - Vordingborg   
la pioggia danese
La pioggia incessante minaccia di tenerci a bagno tutto il giorno, nei paesi successivi non si trova da dormire, anche perché è sabato: modifichiamo il nostro itinerario e, dopo Fakse, deviamo verso l'interno e la possibilità di continuare il nostro itinerario in treno; il tempo, invece, "regge" e continuiamo in bici fino a Vordingborg. In Danimarca le piste ciclabili sono così diffuse che si può andare praticamente dovunque su corsie riservate alle bici; attraversiamo boschi di faggio, acero e abete rosso, roba che da noi si trova in montagna, qui, invece, siamo a livello del mare.
A Vordingborg ci attende il solito ostello, pulito e ordinato ma assolutamente impersonale; per fortuna c'è anche una bella serata di sole; il porto ha degli scorci belli.

Vordingborg - Nykøbing   
Attraversiamo un braccio di mare su di un ponte lungo 4 km.; su questo ponte passa la ferrovia, la strada e la corsia per le bici: incredibile per noi italiani: qui progettano un ponte così lungo e prevedono la pista ciclabile!
Siamo sull'isola di Falster: il solito paesaggio, boschi, praterie, piccolissimi centri abitati e case a mattoncini. Un altro ponte ci porta sull'isola di Lolland, traversando il Goldborgsund, stretto braccio di mare tra le due isole. Altro ponte per arrivare a Nykøbing: solito ostello, solita pioggia.

Nykøbing - Rostock      
Gli ultimi 25 km. li percorriamo in treno per scampare l'ultima pioggia danese; con noi ci sono molti tedeschi che hanno fatto il percorso al contrario e tornano a casa.
A Gedser, di corsa a fare i biglietti e in bici fin dentro la stiva della nave; lasciando la Danimarca facciamo un rapido bilancio: ciclabilità perfetta, paesaggio bello ma un po' monotono, ricettività limitata con ospitalità fredda, prezzi alti.

nel porto di Rostock

Sulla nave, privi del nostro mezzo, siamo turisti come gli altri: pranziamo al buffet, ci affacciamo a respirare l'aria del mar Baltico: adesso è punteggiato di velieri che incrociano al largo delle coste tedesche. Entriamo nella baia passando tra due piccoli fari, mi affaccio a guardare la spiaggia di Warnemünde, piena di ombrelloni anche se c'è appena un pallido sole.

Rostock


Rostock ha un centro storico ben conservato: la piazza del Mercato Nuovo è finalmente una bella piazza da vedere e godere; visitiamo la Marienkirke e ammiriamo la sua architettura e il suo orologio astronomico; una bella strada porta fino alla piazza dell'Università: molti negozi, molta gente in giro, prezzi ottimi. Molte strade del centro sono in pavè, grossi ciottoli irregolari, terribili per i ciclisti. Fuori del centro, brutti palazzi che attribuiamo al periodo comunista contrastano con nuove costruzioni moderne; molti cantieri lungo le strade.

Rostock

Rostock - Güstrow   
Marco, Annamaria e bimbi ci salutano, proseguono il viaggio in treno fino a Berlino: arrivederci a casa!
Usciti da Rostock si è subito in campagna; modestissime colline separano il mare dalla zona dei laghi, le salite sono leggere ma con il vento, sempre contro o laterale, diventano faticose. Un tratto sterrato è diventato fangoso dopo le ultime piogge: è davvero dura. Esce un po' di sole: mangiamo tantissime prugne da un albero a lato della strada, vengono via a mani piene!

Güstrow

A Bützow visitiamo la parrocchiale dedicata a Sant'Elisabetta: in mattoncini, come tutte le chiese di qui, ha delle linee gotiche, l'interno ha dei volumi che mi colpiscono per il tono religioso e severo. Evitiamo uno sgrullone riparandoci in un confortevole Stadtbäckerei per una torta con cappuccino.

Güstrow









Fine tappa a Güstrow: il centro ha un suo fascino con il solito terribile pavè, bei palazzi colorati, il castello rinascimentale





Güstrow


Güstrow - Alte Poststation (Linstow)   
giardino d'infanzia
Usciamo dalla cittadina attraverso un bel parco e un viale alberato; una prima salita ci porta a Bellin: ci riposiamo davanti una bella chiesa con il parco e il cimitero; usciamo dal paese in salita sul pavè. Non ci molla più: salite e discese, sterrato, fango, ancora pavè. Faticosissimo. Il pavè non è come i sampietrini di Roma ma quello vero, quello che Cassani racconta da Roubaix: ciottoli grossi e irregolari, profilo della strada a schiena d'asino, fango ai lati. Micidiale.
I boschi e i prati sono incantevoli ma la fatica si fa sentire.
lago di Krakow
Sosta a Krakow am See: lungolago molto piacevole, prati curatissimi. Si riparte per la ciclabile che gira intorno al lago: un paio di salitelle pedalabili senza fatica e ancora un tratto di sterrato.
Sosta per la notte in un'antica stazione di posta, la Alte Poststation, in un luogo isolato al margine di un bosco folto e cupo: un grande cartello in legno segnala che qui siamo nel parco nazionale di Müritz. Abitiamo un piccolo appartamento in legno; mettiamo le bici nella vecchia stalla dove c'è ancora la puzza dei cavalli prussiani.


Linstow - Neustrelitz   
foresta di Müritz
Al mattino successivo, dopo l'ottima colazione della Poststation, imbocchiamo la strada che attraversa il parco nazionale: si entra subito in una foresta di conifere e betulle: la strada corre dritta con lievi saliscendi nel fitto del bosco. Puoi immaginare di incontrare il lupo di Cappuccetto Rosso o la casa della strega di Hansel e Gretel: devono essere stati luoghi e paesaggi come questo a suggerire l'ambientazione di queste favole nordiche. Incontriamo, invece, due caprioli che ci attraversano la strada.
pranzo in pasticceria a Waren

Sono quasi 30 km tutti nella foresta, fino ad arrivare a Waren: qui incontriamo molti ciclisti, gran parte fanno un itinerario in giornata, tante persone anziane e famiglie con bambini.

Waren
Waren si presenta con giardini curatissimi e gente che fa il bagno, via centrale e piazza affollate e molto carine. Al porto sono attraccate molte barche da diporto: il colpo d'occhio con le case affacciate sul lago e la Marienkirke sullo sfondo è suggestivo.
Waren


Restiamo a goderci la passeggiata e mangiamo ciliegie: assaporiamo un clima che ci riavvicina alle nostre latitudini.

il terribile pavè

Poi è ancora foresta e tanti, tantissimi turisti in bicicletta; ancora praterie e sullo sfondo sempre la suggestione di questi boschi fitti fitti.
Lasciamo il percorso ciclabile per deviare verso la stazione di Klockow: piccola e un po' malridotta ma ha i gerani fioriti alle finestre. Da qui un treno puntualissimo e confortevole ci porterà, in una diecina di minuti, a Neustrelitz. Per oggi ne abbiamo abbastanza di pedalare.



Neustrelitz

Neustrelitz - Rheinsberg   
Le ferie di Giovanni sono agli sgoccioli: anche lui ci saluta e raggiunge Berlino in treno.

Neustrelitz
Neustrelitz ha una grande piazza, il Markt, dove si trova il municipio e una grande fontana moderna. Il castello è in restauro ma il parco, grande e curato, dà un senso di quiete: ci fermiamo volentieri per un po'.

A Groß Quassow traversiamo la ferrovia su un passaggio non custodito, qui sbarre dei passaggi a livello non ce ne sono, da nessuna parte. Un gruppo di ciclisti aspetta il treno, non c'è stazione soltanto una panchina, intorno è prateria, più in là foresta: sembra una ambientazione da film western.




A Wesenberg troviamo una fontana, in piazza: per prendere l'acqua si deve azionare la lunga leva di una pompa a mano: Giacomo si diverte molto.
la foresta a Wesenberg

Ora il bosco è più luminoso, di latifoglie: querce, castagni, robinie, alberi comuni dalle nostre parti. Traversiamo una faggeta, magnifica nei suoi colori e solenne nella sua imponenza: di sotto c'è il lago, molta gente in canoa. Percorriamo un sentiero nel bosco: itinerario molto adatto per divertirsi in mountain bike, troppo faticoso durante un viaggio di 600 km. con le borse pesanti sul portapacchi.

Abbandoniamo il percorso segnalato per fare una deviazione per Rheinsberg e visitare il suo famoso castello. Stasera il cielo è nuovamente grigio e ne rinviamo la visita all'indomani.
Seduti sulla veranda di casa, uno scoiattolo indugia sull'abete dietro di noi, poi sparisce sui rami più alti. Le mele del giardino sono ottime.

Rheinsberg - Gransee   
Rheinsberg
Mattina di sole. Il castello è davvero magnifico: cortile chiuso da un colonnato e al di là il giardino che di affaccia sul lago su tre lati. Il parco è magnifico con i suoi viali alberati e un colpo d'occhio bellissimo sul castello. Un'ala di quest'ultimo è in restauro; anche il parco è in ripristino, sono stati ripiantati molti alberi giovani: sembra che si stia tornando ad un antico splendore. L'interno non è ugualmente entusiasmante: molti dipinti di vari personaggi di casa reale, pochi arredi, molte cose sembrano sparite.

Salutiamo il padrone di casa che si rivela molto cordiale: ci regala altre mele, di un altro albero, ancora più buone, e ci intrattiene a chiacchierare per quanto consente il mio tedesco: "siamo italiani, vicino Roma, siamo partiti in bici da Copenhagen e andiamo a Berlino, abbiamo altri due figli grandi che non vengono più con noi..."

Ciclabile accanto alla strada fino a Menz, tutta nel bosco, un paio di strappi ripidi ma brevi.
Decidiamo di continuare la deviazione per raggiungere Gransee; pedaliamo per una bella strada alberata con un po' di traffico, poi per una strada di campagna: scorpacciata di prugne.
Gransee è carina, raccolta nelle mura, a pianta ovale: qualche bell'edificio storico. Sembra però rovinata, in un periodo recente, ci sono molte case fatiscenti. Ci fermiamo a prendere un gelato in un locale gestito da italiani, nostalgici. Ci trovano da dormire, ceniamo da loro.
Gransee - Oranienburg   
Ciclabile fino a Zehdenick per una bella strada alberata di campagna. La cittadina è carina e abbastanza vitale, sarebbe stato meglio tirare fin qui, ieri sera: ci sono canali navigabile e un sistema di chiuse. La ciclabile, ora, va via dritta lungo un canale, scorrevole e piacevole: sfidiamo in velocità i motoscafi. Un'anziana signora fa il bagno.

on the road (Brandeburgo)

È domenica e c'è molta gente che fa una passeggiata in bici; incrociamo alcuni ciclisti con i borsoni, li salutiamo e mentalmente auguriamo loro buon viaggio, pensando che vadano a Copenhagen.

Dopo Liebenwalde si attraversa di nuovo un bosco fittissimo di conifere e latifoglie, soltanto una piccolissima frazione di poche case, poi ancora bosco fino alle porte di Oranienburg.

Qui arriva la S-bahn, la rete di ferrovia metropolitana di Berlino: il nostro viaggio in bici è terminato. Dedicheremo ora tre giorni alla capitale tedesca.


Berlino   
Berlino
Il primo giorno, visitiamo il centro storico. Il secondo andiamo a Potsdam per vedere il famoso castello di Sans Souci e il suo magnifico parco; un piccolo rimpianto non aver portato la bici, sulla S-bahn (la metropolitana di superficie) ci sono gli spazi riservati.

Berlino
L'ultimo giorno, quello della partenza, ricarichiamo i nostri bagagli sulla bici e prendiamo la S-bahn fino alla porta di Brandeburgo; dopo la foto di rito, imbocchiamo il viale del 17 Juni passando a fianco del Tiergarten, l'immenso giardino all'inglese, polmone verde di natura selvaggia all'interno della metropoli. La ciclabilità è, ovviamente, perfetta. Seguiamo poi il corso della Sprea: anche qui pista ciclabile nel verde che fiancheggia il fiume. Molto piacevole: incontriamo molti berlinesi in bici. Arriviamo fino al parco di Charlottenburg, con i suoi magnifici giardini; facciamo ancora in tempo a visitare l'interno del castello.

Ancora la S-bahn ci porta all'aeroporto: ora la soddisfazione del viaggio compiuto, i boschi, il mare, i laghi, i castelli, il fascino di Berlino, si mescolano alla stanchezza che, inevitabile, ci sopraffa. Un altro piccolo sforzo per smontare le bici, fare il check-in, ...
Poi a casa, rivedere le foto, raccontare e, ancora più bello, raccontarsi queste due settimane di viaggio in bici e cominciare a pensare a quello dell'anno prossimo: sì! ma un pochino meno faticoso...















Informazioni pratiche.


Abbiamo fatto il viaggio di andata e ritorno in aereo, portando le bici; da verificare, in anticipo, le condizioni di trasporto della compagnia aerea: soltanto al ritorno ci hanno obbligato a imballarle nel cartone (appositamente venduto in aeroporto a 30 euro!)
L'intero percorso, è ben descritto sul sito internet www.bike-berlin-copenhagen.com; la segnaletica è sempre buona, in entrambe le direzioni; abbiamo coperto circa 600 km in 11 giorni.
Ottima la guida della collana Bikeline, (www.esterbauer.com), in lingua tedesca, con cartine ben dettagliate.
Abbiamo fatto due deviazioni: in Danimarca, da Fakse a Vordingborg e a Nykøbing, per avere la possibilità, peraltro non sfruttata, di continuare il viaggio in treno, nel caso di pioggia continua di forte intensità; in Germania, per visitare Rheinsberg e Gransee. In entrambi i casi, abbiamo trovato piste ciclabili ben segnalate.
Abbiamo prenotato in anticipo il primo pernottamento a Copenhagen, nell'ostello di Amager, abbastanza vicino all'aeroporto e già lungo l'itinerario della ciclabile; più avanti abbiamo prenotato, talvolta, alla mattina per la sera: in ogni caso non abbiamo avuto mai problemi.
In Danimarca abbiamo trovato da dormire negli ostelli, puliti ed efficienti anche se non economici (circa 30 euro con prima colazione); in Germania, invece, c'è un'ospitalità diffusa in camere private, B&B o Gasthof a prezzi contenuti (20 - 25 euro).
Abbiamo fatto in viaggio il viaggio in due settimane, per dedicare 3 giorni a Berlino, anche se abbiamo trascurato un po' Copenhagen; anche Waren e il parco nazionale di Müritz meriterebbero un po' di tempo in più da dedicare ai laghi con la possibilità di andare in canoa o di fare il bagno, cosa che le condizioni meteo non ci ha permesso.
riportami su
le bandiere sono tratte dal sito www.33ff.com/flags

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