Escursione Regionale CAI - TAM LE BELLEZZE NATURALI DEI MONTI DELLA LAGA

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Pubblicato da Roberta Spaziani

03 Oct 2017 - 04.42


Di  Daniela Spaziani

Domenica mattina la mia sveglia non si è riposata, anzi, ha fatto gli straordinari, svegliandomi un po’ prima del solito e cioè alle 5:00. Questo perché l’appuntamento coi miei amici escursionisti era alle 6:00 al piazzale Europa. Nessuna nuvola in cielo, ma neanche sole: ancora buio, ancora notte. L’arrivo ad Amatrice dopo 3 ore di auto, è stato alquanto traumatico e non per l’alzataccia e non per il lungo viaggio: ero già stata in questo paese prima del terremoto,  i miei ricordi erano dunque ben diversi dalla realtà che mi sono trovata davanti, nonostante le notizie diffuse dai vari mezzi di comunicazione mi avessero un po’ preparata. La vista di posti di blocco presieduti da soldati, alle cui spalle spiccavano montagne di macerie, quasi fosse reduce da un terribile conflitto armato, mi ha scioccato. Dopo una serie di cartelli (divieto di selfie: questo è un luogo di dolore, abbiate rispetto); dopo aver attraversato il ponte della Rinascita, superato case diroccate; grazie all’aiuto di nuove segnaletiche che   ci hanno permesso di raggiungere la nostra destinazione superando il problema delle strade chiuse; eccoci al Sacro Cuore. Quella di oggi non è una qualunque escursione: il programma è stato stabilito dalla Commissione TAM (Tutela dell’Ambiente Montano) e prevede la partecipazione delle varie Sezioni della nostra regione e di quella di Ascoli Piceno. Veniamo accolti dalla Sezione locale del Club Alpino e vengono fatti due gruppi: uno composto dai ragazzi delle varie scuole e l’altro di cui io farò parte, dai soci C.A.I.. La quota di partenza è di m. 1381, percorriamo il tracciato che attraverso la Selva Grande taglia il versante nord-ovest del Monte Gorzano, attraverso cui si raggiunge la radura di Piani Fonte. Si prosegue lungo l’antica mulattiera che si dirige verso l’interno del Fosso di Selva Grande che attraversiamo nei pressi della Fonte della Serrauta. Si prosegue lungo il sentiero che taglia il versante ovest di Cima Lepri a quota 1450 m s.l.m. attraversando tutti i fossi della montagna, il fosso della Solagna, il fosso della Corva, Ciufficolle. Si giunge infine, al pianoro di Monte Doro alle pendici di Cima Lepri sul cui versante era possibile scorgere la Cascata delle Scalette. Durante una sosta su di una radura dove stavano pascolando dei bovini, ci è stato spiegato come questi monti ricchi di acqua, fossero frequentati in passato, sia da pastori del luogo che da forestieri.  Questi boschi però, non sono stati totalmente abbandonati, oltre che da qualche pastore, sono frequentati da escursionisti e da amanti di silvoterapia. Il tragitto è segnato dalla sentieristica del C.A.I., una delle più ampie d’Europa: circa 60mila chilometri. Il Regolamento Generale del Club Alpino Italiano stabilisce infatti che "il Sodalizio faciliti la diffusione della frequentazione della montagna e delle escursioni, anche in forma collettiva, costruendo e mantenendo in efficienza strutture ricettive e sentieri”, mentre per la legge il CAI deve provvedere “al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche”. Importanza sottolineata dal presidente della sezione di Amatrice, che ci spiega anche come leggere i segnali. Una piccola sosta per il pranzo e riprendiamo il cammino, questa volta per tornare al punto di partenza, riprendere le auto e portare con noi il ricordo di questa giornata.


[Tue 03 Oct 2017]

di Rita Egidi

[Tue 03 Oct 2017]

di Rita Egidi

[Tue 03 Oct 2017]
[Tue 03 Oct 2017]

di Rita Egidi

l'arenaria di cui le rocce di queste montagne sono costituite è soggetta a fenomeni di erosione. Il risultato sono queste cavità che sembrano scavate dall'uomo