ATTIVITA DI SCI-ESCURSIONISMO INVERNO 2006
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testo a cura di
Arturo Pellegrini e Commissione sci-escursionismo
Domenica 5 Febbraio 2006
Simbruini- Da Campo dell'Osso a Camposecco
Una bella e facile escursione di inizio stagione tra le faggete e i pianori dei Monti Simbruini, con innevamento già abbondante in un ambiente suggestivo e solitario a due passi dalla affollata stazione sciistica di Livata. Siamo scesi verso Campobuffone seguendo inizialmente la vecchia pista di fondo, poi nel vallone dei Tre Confini fino a Camposecco dove abbiamo spaziato in giro tra i numerosi dossi del pianoro. Ritorno attraverso la Valle Majura fino a riprendere la pista che costeggia la strada.
Domenica 19 Febbraio 2006
Parco d'Abruzzo- Traversata da Bisegna a Pescasseroli
Un lungo itinerario attraverso un paesaggio suggestivo e solitario (abbiamo incontrato solo due lepri); le previsioni incerte hanno scoraggiato qualcuno, così ci siamo ritrovati in pochi. La giornata, invece, ci ha regalato un po' di sole e tanti scorci magnifici. Lasciata l'auto a Bisegna, siamo saliti a piedi fino al pianoro di fonte d'Appia dove abbiamo trovato la neve e calzato gli sci. Una lunga risalita lungo il vallone, prima nel bosco, poi in ampi spazi aperti fino al valico di Pietra del Principe (m 1800): poi la piacevole scivolata fino al vasto piano di Terraegna, ancora una risalita, poi tutta discesa fino al rifugio di Pratorosso, pranzo al sacco; infine l'ultimo tratto ancora sugli sci fino alla Canala e poi a piedi a Pescasseroli a recuperare l'auto lasciata al mattino. Abbiamo percorso oltre 20 km e l'escursione è durata 6 ore e 30'.
Sabato 25 e Domenica 26 Marzo
Due giorni nei Simbruini- Da Campo Staffi a Camporotondo di Cappadocia
Un'escursione fuori dal programma ufficiale, che si è potuta realizzare grazie all'iniziativa di Luigi Spinetti. Lasciata l'auto a Campo Staffi, abbiamo percorso la lunga discesa nel vallone del Ceraso in circa 2 ore, fino alla strada sterrata che proviene da Vallepietra, innevatissima e percorsa solo da qualche motoslitta. Risaliti al valico della Cesa (m 1475) e attraversato il caratteristico Piano delle Scagne, in breve siamo calati su Camporotondo, località che dopo la chiusura degli impianti sciistici sembra ormai abbandonata. Solo il nostro albergo era aperto con qualche rara presenza. Pomeriggio con passeggiata a piedi facendo il giro della conca e poi al valico della Serra dove ci aspettava un panorama notevole sui sottostanti paesini di Cappadocia e Petrella e magnifico colpo d'occhio sul gruppo Velino-Sirente. Ottima cena davanti ad un grande camino con griglia: fettuccine caserecce, braciola, cicoria e vino rosso.
Al mattino, colazione e via, di nuovo sugli sci a risalire nel bosco, poi la discesa sul vasto piano della Cesa Cotta, dove l'ottima neve primaverile ci spingeva ad attraversarlo tutto divertendoci sui dolci saliscendi, per poi calarci nell'angusto Fosso Fioio, che seguivamo in discesa costeggiando il limpido ruscello che rigava il manto nevoso. Breve risalita al rifugio SAIFAR, sempre chiuso, e da qui iniziava il lungo rientro prima nella caratteristica valletta della Cenciarella, ricca di sorgenti e di acque, poi di nuovo nel vallone Ceraso, passando sotto al Tarino, bellissimo nel suo aspetto invernale. Sosta al rifugio Ceraso per il pranzo al sacco ed ultima risalita fino a Campo Staffi, chiedendo un passaggio allo ski-lift, gradito dopo 6 ore di marcia. Bellissima esperienza da ripetere l'anno prossimo magari cambiando itinerario.
Domenica 2 Aprile 2006
Mainarde- Monte Cappello del Prete (m 2013).
Da Prati di Mezzo subito sci ai piedi per risalire la vecchia pista ed immetterci nella valle Forestella. Come sempre la vista delle pareti del Forcellone e del Cavallo ci fanno pensare alle grandi montagne alpine. Alla fine del pianoro la sorpresa che la fonte Fredda sempre attiva, è completamente sepolta dalla neve. Pazienza, ci accontenteremo di bere la nostra Radler. Vista la splendida giornata ed il desiderio di qualche partecipante di salire una cima inedita, anziché al Morrone delle Rose in programma, decidiamo di volgere i nostri sci al passo della Crocetta per poi calarci nella valle Venafrana e compiere l'ascensione al Monte Cappello del Prete. Le vaste pendici della montagna non creano eccessivi problemi e le pelli di foca ci consentono di risalire, con fatica sì, ma con grande soddisfazione, anche perchè giunti in cresta il panorama si apre nel versante molisano fino alle lontane montagne di Roccaraso e del Matese. In 2 ore e 40' dalla partenza siamo in vetta a questo "Duemila" raggiunto con sci da escursionismo e non è poco. Il panino è meritato e le salsicce di Mario sono gradite. La discesa è divertente, anche se la neve a tratti è troppo soffice e gli sci affondano. La risalita al passo ci richiede le ultime energie, ma dopo una breve sosta prendisole, il rientro ai Prati è breve e piacevole.