Serata Biblioteca - La percezione della montagna - venerdì 23 giugno 2023, ore 19
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Una serata dedicata alla rilettura di un classico della letteratura di montagna: Come le montagne conquistarono gli uomini, di Robert Macfarlane (riedito da Einaudi col titolo Montagne della mente).
Le montagne, in realtà, non sono né belle né brutte: sono semplicemente una massa inerte, sono gli uomini che le attribuiscono un valore. Partendo da questo punto, Macfarlane, professore a Cambridge, critico letterario e alpinista, ripercorre la storia del rapporto tra uomo e montagna nel corso dei secoli: si passa così dal timore e dal senso di mistero all’attrazione estetica e alla passione, al desiderio di conquista.
Due nostri soci, Pasquale Antignani, psichiatra, e Michele Lancia, geologo, ci aiuteranno a ripercorrere l'itinerario seguito da Macfarlane per raccontare la passione per la montagna attraverso la storia degli ultimi quattro secoli.
A fine serata, buffet con il contributo dei partecipanti . Al fine di ridurre il consumo di plastica, i partecipanti sono invitati (anche se non obbligati) a dotarsi di stoviglie proprie
Che la montagna non esprima una propria bellezza immanente, che l'attrazione esercitata sull'uomo non dipenda da una peculiare forza interna a essa, è un ovvio dato di fatto (anche se sono in molti a credere il contrario). La montagna - dovrebbe essere persino superfluo ricordarlo - non è altro che un oggetto inerte e senza valore in sé, un mucchio di sassi, pura neutralità nello scenario indifferente della natura. È semmai l'uomo, il suo sguardo condizionante, la sua necessità di attribuire un senso alle cose, che ha elevato la montagna a oggetto del desiderio, fino a rimanerne inesorabilmente attratto. Sarebbe più facile ritenere vero il contrario: credere cioè, seguendo una visione più lineare, che la seduzione sull'uomo origini da un oggetto di per sé seducente. Ma non è così. Tutto sta dentro di noi. (dalla presentazione di Marco Albino Ferrari)