Comunicato Mountain Wilderness

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Pubblicato da import

17 Nov 2005 - 12.00

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Terremoto in Pakistan, una tragedia di serie B?
MW Pakistan porta soccorso alle popolazioni terremotate dei villaggi di montagna, ma gli aiuti della Comunità Internazionale sono inadeguati


Anche MW è accorsa in aiuto delle popolazioni terremotate del Kashmir. Un gruppo di attivisti di MW Pakistan, avvalendosi delle propria preparazione alpinistica è infatti riuscito a raggiungere alcuni villaggi di montagna rimasti totalmente isolati e vi ha portato, compiendo più viaggi, molte grandi tende di emergenza, oltre che viveri, coperte e medicinali di primo soccorso.
Resta tuttavia sconcertante dover constatare come a più di un mese dal sisma che ha causato, sino ad oggi, 80mila vittime e 4 milioni di senzatetto, la situazione in cui versano le zone colpite sia sempre più dimenticata dai governi dei cosiddetti paesi ricchi" mentre l'emergenza umanitaria continua.
Molti dei sopravvissuti faticano a ricevere anche il più piccolo aiuto.
Nonostante le parole di conforto giunte in Pakistan da tutto il mondo, immediatamente dopo il sisma, la Comunità Internazionale non sta agendo in maniera adeguata, accumulando ritardi, promesse non mantenute ed offrendo aiuti troppo scarsi.
A denunciarlo non sono solo gli operatori delle ONG, ma giornalisti internazionali presenti sul posto e lo stesso coordinatore degli aiuti umanitari di emergenza dell'Onu, Jan Egeland.
L'inverno si avvicina e si fa sempre più concreto anche il timore che a breve possano arrivare notizie di una nuova ondata di decessi dovuti all'inasprirsi delle condizioni climatiche.
Si fa così sempre più spazio l’idea che la tragedia che ha colpito questi luoghi sia stata "classificata come tragedia di serie B" ed è inevitabile porsi interrogativi sulle motivazioni che muovono la Comunità Internazionale in questo genere di operazioni.
Il confronto con quanto accaduto il 26 dicembre scorso nel Sudest asiatico, quando la risposta all'emergenza "tsunami" permise, dopo soli 10 giorni dalla mareggiata, di reperire l'80% delle risorse richieste dall'Onu è eclatante.
A quanto pare quindi i paesi occidentali hanno sentito più vicina la tragedia avvenuta in luoghi ricchi di alberghi e villaggi turistici "in stile occidentale", mentre il dramma di popolazioni che vivono sulle montagne, in zone che evocano scenari di guerra e desolazione, sembra rimanere in secondo piano.
Al momento, sono di fatto le ONG a tenere acceso il rallentato motore dei soccorsi.

Riportiamo un elenco di alcune delle associazioni che stanno raccogliendo fondi per le popolazioni colpite.

L'Unhcr - L'Alto Commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati - già presente in Pakistan al momento del terremoto - sta mettendo a disposizione tonnellate di aiuti d'emergenza per i rifugiati afghani e i cittadini pakistani le cui abitazioni sono state distrutte dal terremoto. Grazie alle scorte già presenti nei depositi della regione saranno fornti beni di prima necessità per assistere 100 mila persone. Per contribuire alla raccolta fondi: Numero verde 800298000 o www.unhcr.it o ccp 298000 intestato a UNHCR, causale 'Emergenza terremoto Pakistan'.

Unicef - Conto corrente postale 745.000, intestato Unicef Italia, causale "Emergenza terremoto Pakistan"; cc bancario 000000505010, intestato Unicef Italia, Banca Popolare Etica, Cin M, Abi 05018, Cab 12100, causale "Emergenza terremoto Pakistan". Per donazioni con carta di credito, numero verde 800.745.000 o sito www.unicef.it.

Save the children - Save the Children ha lanciato una campagna di raccolta fondi per le popolazioni colpite. E' possibile effettuare donazioni al seguente indirizzo: www.savethechildren.it/donazioni/pakistan.

Ong italiane - A provvedere alla distribuzione degli aiuti per conto delle ong italiane sono Intersos e Iscos (che lavora con i sindacati pachistani). Intersos, da anni in Pakistan per progetti a sostegno dei profughi afghani, segnala l'emergenza-freddo per i sopravvissuti. L'organizzazione lancia un appello per la raccolta fondi utilizzando un conto corrente bancario (Banca popolare etica, n. 555000) o un conto corrente postale (n. 87702007).

Cesvi - L'associazione ha lanciato un appello urgente per la raccolta di fondi che verranno utilizzati in generi di prima necessità, da acqua e cibo a kit igienico-sanitari. E' possibile contribuire attraverso il www.cesvi.org, oppure il numero verde 800.036.036, o tramite conto corrente postale 882233, intestato a Cesvi Emergenza (causale "Con i terremotati in Pakistan").

Caritas - Per sostenere gli interventi della Caritas (specificando nella causale "Terremoto Pakistan 2005") si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite c/c postale n. 347013.

Croce Rossa Italiana - Chi vuole contribuire può farlo effettuando dei versamenti sui seguenti conti postali e bancari: Conto Corrente Postale: n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana - via Toscana 12 00187 Roma Causale: Pro Terremoto Pakistan; Bonifico Bancario: Croce Rossa Italiana Banca Nazionale del Lavoro - Tesoreria Roma Centro n. 218020 ABI: 01005 CAB: 03382 Causale: Pro Terremoto Pakistan.
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