13 novembre 2005 - progetto Scuola - Montagna

Il sole illuminava fiocamente i tre imponenti pullman che procedevano lenti sulla strada. Il freddo ed il silenzio regnavano in ogni angolo dell'ambiente circostante. All'interno dei pullman il 'clima' era ben diverso. I giovani ridevano e scherzavano: vi era un tepore che riscaldava gli animi per nulla toccati dal freddo esterno. All'arrivo al santuario di Canneto la folla si riversò fuori pronta a marciare per molte ore. L'entusiasmo dei 'nuovi acquisti' si ghiacciò all'istante: il freddo era in grado di scoraggiare anche i veterani! Così, con cappello e guanti, ci incamminammo lungo il percorso guidati da alcuni membri del CAI. Già dopo pochi "metri" ed ai primi accenni di salita, i "novelli" iniziarono a dare segni di stanchezza ma, tra risa e scherzi, proseguimmo tutti insieme il cammino. Intorno a noi si stendeva un paesaggio affascinante, pur se malinconico: foglie secche giacevano a terra come soffici cuscini e alberi spogli tendevano le loro braccia nude verso un sole velato. Ma improvvisamente si aprì dinanzi a noi un piccolo angolo di paradiso: da una cavità della roccia fuoriusciva acqua limpida che si riversava in uno specchio lucente. Con questa "fresca" e stimolante immagine negli occhi raggiungemmo il famoso punto di sosta dove ogni ragazzo avrebbe deciso se continuare o no . Molti furono i temerari che scelsero di affrontare le "ostilità" del percorso. Al valico trovammo la lieta sorpresa di un'altra compagnia di studenti e tutti insieme pranzammo con allegria, adagiati sulle foglie del bosco. Rinvigoriti, iniziammo la discesa che dopo più di tre ore ci portò al traguardo di Val Fondillo. Come uno sciame che dopo aver passato una giornata alla ricerca del nettare dei fiori torna sazio all'alveare, così noi, soddisfatti dell'esperienza vissuta tornammo a casa pieni di gioia ed entusiasmo.

SIMONE VALCHERA - IC