Il gioco degli anagrammi continua
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di Piero Lancia
Il piacere di giocare con le parole è affine al piacere della lettura e della scrittura. Così il gioco degli anagrammi appassiona i frequentatori delle serate biblioteca.
Ad inizio gennaio, Arturo immagina che ci sia un socio disposto a fare le pulizie in sede per tutto il 2016 e ne anagramma nome e cognome, ricavando: si ramazza in simile anno. L’interessato non è d’accordo e propone un differente anagramma, sempre utilizzando le lettere che compongono il suo nome: e, sian lazzi, risa non mima. Stiamo parlando, se non si è capito, di Nazzareno Massimiliani.
Arturo propone altri anagrammi, utilizzando i nomi dei soci.
A chi ne de’ la traccia. Provate a capire chi è pensando che la traccia sia lasciata sulla neve…
Il nome di una socia che sale in montagna con passo agile diventa invece: Dea, sa il bell’andar !
Nazzareno non è da meno e inventa altri anagrammi:
una vecchia gloria del CAI e grande camminatore diventa: amico in marcia
l’anagramma di una socia che si gratifica molto nel raggiungere la cima, anche se non la credevo così vanitosa, è: salir monti si vanta
l’ultimo infine, almeno per adesso: leni’ mal in cor. Chi è che si prestò a lenire un mal di cuore?
Non mi resta che ringraziare i nostri soci enigmisti che ci danno modo di giocare e vi rivelo le soluzioni dei primi anagrammi di Nazzareno, pubblicati il mese scorso:
Il nostro presidente pensa di tornare alle Svalbard, quindi è lui che: risale al polo
Luciano Roma non metterà mai i capelli bianchi. Quindi è lui, in senso ironico: un moro al CAI.
Chi passa il tempo a desiderare una salita sui monti attorno a Cortina è Renato Fanella.
Il suo passatempo preferito è: L’anelar Tofane.
Troppo spesso Antonio Martino preferisce la bicicletta alla montagna. il nostro invito è, quindi: Torna ai monti, no?!
Infine colui che ci regala le sue poesie è Marcello Donati e il suo anagramma è: L’alto carme doni.